I murales che si susseguono da una parte all'altra del paese, sono una sessantina circa, e fanno di Lauro una meravigliosa tavolozza, un museo a cielo aperto. Negli ultimi anni, però, a causa dell'incuria delle amministrazioni e della mancanza di fondi l'iniziativa ha subito una battuta d'arresto e, anzi, molti murales sono privi di manutenzione e versano in uno stato di semiabbandono.
Chiesa di Santa Maria della Pietà. Già esistente nel XII secolo, fu ricostruita e restaurata più volte nel corso dei secoli. Incendiata dalle truppe repubblicane francesi nell'aprile del 1799, venne restaurata dalla confraternita, Santae Mariae Pietati. Conserva un interessante ciclo di affreschi commissionati dalla famiglia De Cappellano (sec. XV) che ripropongono episodi della vita di Cristo (la circoncisione, la presentazione al tempio, il battesimo di Gesù nel Giordano, il Redentore ed alcune figure di oranti). Singolare la figura del Cristo immerso nelle acque del Giordano, completamente nuda.
Palazzo Pignatelli. L'edificio, che ha subito grandi cambiamenti e trasformazioni attraverso i secoli è famoso per le sue grottesche di tipo vasariano. L'edificio è sede di due musei: quello dedicato all'esploratore Umberto Nobile e quello di arte naif. Il museo Nobile conserva strumenti ed indumenti serviti per entrambe le spedizioni polari, l'archivio dei grafici e dei progetti, onorificenze, decorazioni, targhe e diplomi e infine uno dei cimeli più significativi il famoso "brogliaccio", il libro di bordo del Norge che contiene la famosa pagina con l'annotazione dell'arrivo al Polo. L'altro sito, dedicato all'arte naif, è stato arricchito negli anni dalle opere del miniaturista Giovanni Galli, è stato chiuso, dopo che molte delle opere sono andate perse. Al momento anche il museo Nobile è chiuso per lavori di ristrutturazione.
Palazzo del Cappellano o Palazzo dei Tufi. Il palazzo si trova in località Preturo e fu commissionato da Giovanni Del Cappellano, vescovo di Bovino, e costruito tra il 1513 ed il 1529. Di grande semplicità, è questo l'esempio più integro di architettura rinascimentale in Campania. Molto interessante la facciata in bugnato di tufo grigio, a cuscino nella parte inferiore e a punta di diamante in quella superiore, al centro del quale apre un grosso androne, anch'esso in tufo.
Castello Lancellotti. Di origine longobarda-normanna, il castello è citato per la prima volta in un documento del 976. Fu incendiato dei francesi nel 1799. L'edificio, che appare oggi così come fu ricostruito nel 1872 dal principe Filippo Massimo Lancellotti, fu inaugurato in quello stesso anno nel giorno della festa dei santi patroni il 25 agosto, e si presenta in uno stile architettonico composito gotico, rinascimentale, neoclassico e barocco. Il castello si erge in un piccolo ed elegante giardino dell'Ottocento, con al centro una fontana circolare, che in precedenza faceva parte di un grande parco seicentesco poi distrutto durante gli eventi del 1799. Alla destra del portale ligneo rinascimentale, è la scuderia che conserva una notevole statua seicentesca. Sul fondo un piccolo portale introduce al giardino segreto, mentre alle spalle sono situati la cappella di famiglia e parte degli appartamenti privati. Di fronte al viale un breve ponte unisce la corte alla dimora.
Villa imperiale romana. Si tratta di un imponente complesso termale che risale al I secolo a.C., disposto su vari livelli, ancora oggi ben conservati, tra essi il frigidarium (stanza del bagno freddo) il calidarium (stanza del bagno caldo) ed un tepidarium (ambiente di attesa). Conserva anche preziosi mosaici di madreperla e conchiglie azzurre.
Via Terra è l'antica e suggestiva stradina che attraversa una parte del borgo medievale, tra la rocca del castello e l'antica cinta muraria. Lungo il percorso si possono ancora osservare elementi architettonici riferibili al XI e XII secolo, periodo della signoria dei Sanseverino.
Arco o porta di Fellino. Risalente al XVII secolo, fu restaurata e corredata di orologio nel 1789. Realizzato in pietra bianca, l'arco poggia su possenti pilastri a sezione quadrangolare, con cornici condonate, e sorregge al di sopra dell'architrave una struttura in cui si inquadra il grande orologio a due facce. L'arco consente l'accesso al centro storico di Lauro.
Murale Naif. Lauro è uno dei circa settanta paesi dipinti d'Italia, caratteristica questa che lo rende un itinerario turistico alternativo. Tra questi centri però, Lauro è l'unico a vocazione completamente naif. Dal 1976 durante il periodo estivo, arrivano artisti italiani e stranieri che vengono ospitati nella cittadina irpina per dipingere le loro opere.