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Ottaviano


CHIESA SAN MICHELE ARCANGELO

Il corpo della Chiesa di San Michele fu pensato e costruito, tra l’ultimo decennio del sec. XVI e il primo decennio del XVII su una preesistente cappella consacrata a San Giacomo, e comprese l’antichissimo nucleo di una cripta, che fino al 1779 si allargò fino ai confini della piazza, essendo, con la cripta di San Giovanni, il cimitero degli Ottajanesi. L’originario impianto su tre navate e con l’altare maggiore su base rialzata è rimasto sostanzialmente integro, e la Cupola, costruita dopo l’eruzione del 1906, è il coerente completamento di un edificio vasto, la cui solennità è più forte del barocchetto di maniera che segna la forma delle strutture interne e della facciata.

Nella Chiesa si custodisce una quadreria di altissima qualità. La “Santa Maria Egiziaca” del bolognese Carlo Cignani (1628 – 1719) merita una visita. Il tondo del Cignani ha il suo pendant nel “San Giovannino” che le schede della Soprintendenza attribuivano, cautamente, alla scuola di Annibale Carraci. Di fattura non inferiore sono l’ “Incredulità di San Tommaso”, che orna il transetto, e la mirabile “Flagellazione”, che gli esperti della Soprintendenza attribuirono ad un ignoto secentista, forse napoletano : ma non si può escludere che vi sia ancora la mano del Cignani. Conserva tele del Mozzillo, di Giovanni Episcopio oltre a quelle di ignoti cinquecentisti e secentisti. In un altare secondario, viene conservata una preziosa reliquia della Santa Croce, la cui autenticità é attestata da due documenti conservati nell`archivio del Tempio.

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Dovuta alla munificenza dei Medici con sull’altare maggiore una tela attribuita a Giuseppe Bonito. Il soffitto è ricoperto da un enorme tela di Crescenzo Gamba. L’imponente portale è in piperno ed è sovrastato dallo stemma mediceo. Sorta nel 1689 nell`omonima piazza, anch`essa é ricca di opere d`arte. L`altare maggiore, XVII sec., é totalmente in legno. Abbellita con decorazioni a fioroni, risente di forme e motivi propri dell`epoca. Di grande interesse é la tela dell`altare maggiore, attribuita a G. Bonito, e il gruppo statuario ligneo della SS. Trinità. Inoltre, vi si può ammirare la tela del soffitto, dipinta da Crescenzio Gambardella (1759).

CHIESA DEL ROSARIO

Del 1576 con annesso convento, conserva tele di Boscoli, Ferraù, Tenzone della scuola di Sebastiano del Piombo.
Oratorio pubblico nell`omonima piazza: i lavori di costruzione della chiesa cominciarono il 14 settembre 1576. Il convento, unito ad essa, ospitò i Padri Domenicani fino al 1806, e dal 1837 i Padri Sacramentisti, fino al 1861. E`ricca di tele dipinte da grandi artisti: Francesco de Angelis, Andrea Boscoli, Ferraù Fenzone, Nicola Maria Rossi, Antonio Sarnelli, Angelo Mozzillo e Stefano Liguoro. Nell`abside giganteggia la grande tela dell`Ultima Cena, replica dell`opera leonardesca, fatta da ignoto seicentista. Inoltre é degno di rilievo il cenotafio di Adriana de Guevara, opera di ignoto, completamente realizzato in marmo (1680).

 

CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE

La Chiesa di San Lorenzo Martire in Ottaviano (NA), edificata nella seconda metà del XVI secolo, domina lo spazio urbano nel quale si trova, sia per la posizione elevata sia per la qualità architettonica. La Chiesa faceva parte di un piu' grande complesso architettonico edificato dalla famiglia De Medici per ospitare la congregazione dei Servi di Maria.

Nell`omonima piazza, fu edificata la chiesa, la prima pietra fu posta il 14.07.1578. L`unito convento ospitò i Padri Servi di Maria fino al 1806. Particolare interesse riveste la tela, raffigurante l`Addolorata, opera del Mozzillo.


CHIESA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA  

La costruzione della chiesa cominciò il 5 maggio 1606, in seguito al lascito di Don Paolo Jovino, chierico dei Padri Minimi di San Francesco di Paola. Il convento, annesso alla chiesa, ospitò i religiosi fino al 1806. In questa chiesa si conservano due tele gemelle, dipinte da Girolamo Cenatiempo (1740) ed una statua lignea di S. Anna, opera di un ignoto della seconda metà del XVIII secolo.

 

 

CHIESA SS. ANNUNZIATA

Sorta nell`omonima piazza per volontà del popolo tra il 1560 - 61, vi si possono ammirare una tela del Mozzillo, l`Annunciazione, e un gruppo statuario in legno della Vergine Annunziata, opera di Gennaro Cerrone. La Chiesa fu unita alla Parrocchia di S. Michele Arcangelo nell`agosto del 2002.

CONGREGA DI PIEDITERRA

Oratorio pubblico sito in piazza Piediterra, costruito tra il 1632 e il 1643 per devozione di Don Domenico Bifulco. Dal 1806 é sede della Congrega Laicale `SS. Concezione e Monte dei Morti`. La grande tela dell`altare maggiore é opera di Gian Domenico De Stasio (1643). La statua rivestita raffigurante la Vergine della Salute é un'opera del XVII secolo. 

 

 

 

SANTA MARIA VISITA POVERI MONTE DEI MORTI

L`oratorio pubblico fu edificato nel 1660 e destinato a sede della Congrega laicale tuttora esistente. E`l`unica chiesa cittadina ad essere completamente dipinta. Di particolare interesse è la tela dell`altare maggiore, opera ignota del XVII sec., raffigurante la Madonna in trono con Bambino e con San Matteo e San Francesco d`Assisi.

E’ una congrega nella cui cripta sottostante vi sono dei sedili in muratura detti scolatoi, dove venivano sistemati i morti per il periodo dello scolo, da qui scaturisce forse il detto: “puozz sculà”.

PARROCCHIA S. GENNARO

Sorse nel 1716 per volere di Mons. Francesco Montella, Pronotaro Apostolico e Sagrista Maggiore del Duomo di Napoli. Pochi anni dopo, nello spazio antistante, fu eretta la statua di San Gennaro che benedice il Vesuvio. 

CASTELLO MEDICEO

Fondato probabilmente in età longobarda, il Castello Mediceo è menzionato per la prima volta in documenti ufficiali relativi alla fuga di Papa Gregorio VII, il quale vi stette mentre scappava dall'imperatore Enrico IV. Il palazzo ospitò nel corso della sua storia altri abitanti illustri, come Fabrizio Maramaldo (dal 1532 al 1551), Cesare I Gonzaga ed il figlio Ferrante, prìncipi di Molfetta (dal 1551 al 1567), fino al suo passaggio alla famiglia dei Medici. Nel maggio del 1567, Bernardetto de' Medici, nipote di Cosimo il Vecchio, acquistò il Castello con il feudo circostante, sborsando circa 50 mila ducati. È proprio in questo periodo che il palazzo acquistò il suo aspetto rinascimentale. Lo stabile fu di proprietà della famiglia medicea fino al 1894, anno della morte dell'ultimo discendente maschio de' Medici, Giuseppe. Fu ereditato dalla figlia di Giuseppe, Maria de'Medici, la quale sposò il duca di Mirando, diventando Principessa Mirando. Da allora il Castello restò sempre in possesso di eredi femminili; nel 1980, Donna Maria Capece Minutolo, vedova Lancillotti, vendette il palazzo per 270 milioni ad una società del boss della camorra Raffaele Cutolo. Nel 1991 il Castello fu confiscato in base alla Legge Rognoni-La Torre. Dopo quattro anni, l’8 settembre 1995, il Castello Mediceo fu affidato al Comune di Ottaviano. Attualmente è sede del Parco Nazionale del Vesuvio.

Sentieri del Parco Vesuvio

La rete di sentieri del Parco nazionale del Vesuvio è articolata in vari tracciati che permettono al visitatore di vivere le bellezze e le peculiarità offerte dall’intero complesso vulcanico Somma-Vesuvio e garantiscono a tutti di godere del contatto profondo con la magia del paesaggio vesuviano. I sentieri sono allestiti con segnaletica che li rende facilmente fruibili e con una cartellonistica che offre informazioni sulle caratteristiche del percorso, sulle valenze geologiche e naturalistiche e sulle emergenze storiche. Per la messa in sicurezza si sono applicate le tecniche e i metodi a basso impatto ambientale dell’ingegneria naturalistica. Eccoli in dettaglio:

  • La Valle dell'Inferno
  • Lungo i Cognoli
  • La Riserva Tirone
  • Il Gran Cono
  • La Strada Matrone
  • Il Vallone della Profica

 


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